E’ ufficiale: Amazon è nel business delle assicurazioni

Il gigante del retail punta a espandere l’offerta di polizze Amazon Protect in tutta Europa, facendo leva sulla sua imbattibile customer experience. Per le compagnie tradizionali si apre un nuovo scenario competitivo, ecco tre motivi per cui devono preoccuparsi

30 Ott 2017

Lo scorso anno Amazon.co.uk ha lanciato Amazon Protect, una polizza contro danni accidentali, guasti, furti degli oggetti (dalla lavatrice al telefonino) acquistati attraverso la stessa piattaforma di ecommerce. Realizzata in collaborazione con The Warranty Group, Amazon Protect, offre protezione per due o cinque anni dalla consegna del prodotto, copre l’incidente e il furto, che non sono tipicamente coperti dai produttori, così come i danni in misura superiore a quanto può essere fornito dai produttori. In termini di customer experience, il flusso di acquisto per Amazon Protect è integrato direttamente nel processo di checkout, quindi assolutamente seamless e ‘indolore’ per il cliente.

Il lancio in UK deve essere andato piuttosto bene, perchè adesso sembra che Amazon abbia avviato a Londra campagne di recruiting alla ricerca di professionisti del mondo assicurativo in modo da rafforzare la squadra che si occuperà di espandere questo stesso servizio oltre il Regno Unito, cioè in Germania, Francia, Italia e Spagna, Paesi in cui era già operativo ma solo per certi tipi di beni.

Le compagnie tradizionali devono preoccuparsi? Che l’esperienza di acquisto ‘Amazon’ sia diventata sul piano della customer experience il punto di riferimento per tutti i clienti ‘digitali’ di qualsiasi settore è un dato di fatto.

In un articolo di Insurance Business UK,  Patricia Davies, responsabile assicurativo presso la società di consulenza GlobalData, ha citato tre motivi per cui questo sviluppo dovrebbe preoccupare le compagnie tradizionali.

In primo luogo, i servizi di Amazon sono trasparenti. Per Davies, la comunicazione chiara – sotto forma di tracking dei pacchetti, delle politiche di restituzione diretta e delle recensioni dei clienti – fa parte della reputazione positiva di Amazon. Un livello di trasparenza che le assicurazioni non hanno ancora raggiunto e che rappresenta il motivo per cui le persone ‘amano’ Amazon.

Un sondaggio globale di GlobalData ha evidenziato che il 18% dei consumatori comprerebbe anche le polizze auto e casa da Amazon. Secondo GlobalData, ciò significa che la società di commercio elettronico ha un grande potenziale di cross-selling nelle assicurazioni e che è capace di conquistare significative quote di mercato.

In secondo luogo, Amazon, che si espande sempre più in moltissimi settori, è quello che Davies descrive come “fornitore di servizi chiave” per le famiglie, cioè un ‘luogo’ in cui si trova qualsiasi prodotto e qualsiasi servizio, e con il suo servizo “Prime” ha fidelizzato ulterioremente con un comodo servizio di sottoscrizione mensile. Le assicurazioni, dal canto loro, stanno sempre più indirizzandosi verso modelli di sottoscrizione mensile, nei quali Amazon è già un passo avanti.

Così com’è avanti anni luce rispetto a tecnologia e innovazione, secondo la Davies. Come raccontiamo sul nostro portale, il nuovo scenario assicurativo, l’insurtech, è basato e trainato dalla tecnologia, e tutte le compagnie fanno oggi investimenti imponenti rispetto a qualche anno fa per stare al passo. Ma stare al passo non è sufficiente quando hai davanti un colosso come Amazon, nativamente digitale.

“Nonostante gli assicuratori britannici stiano investendo nella tecnologia e fornendo servizi digitali afferma Patricia Davies – la maggior parte sono anni indietro rispetto ad Amazon”, ha osservato Davies. “Se gli assicuratori non staranno attenti, corrono il rischio di essere esclusi dal rapporto diretto con i clienti e di essere relegati nelle retroguardie, facendosi carico di tutto il rischio in un mercato guidato dai prezzi. Sempre che Amazon non voglia essa stessa assumersi i rischi”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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