Insurtech, entro il 2023 premi per 400 miliardi di dollari

E’ la stima di Juniper Research che segnala un incremento nella digitalizzazione dell’industria assicurativa, a partire dai canali distributivi. Ma sarà l’utilizzo massiccio dell’intelligenza artificiale a fare la differenza nei prossimi anni, in particolare nel segmento della gestione dei sinistri

27 Ago 2018

“I metodi di distribuzione delle polizze assicurative sono stati radicalmente modificati nella maggior parte dei mercati e dei segmenti, con il consolidamento della distribuzione digitale e dei siti web di confronto dei prezzi” – dice Juniper Research – “Tuttavia, mentre molti assicuratori si sono spostati online e hanno diversificato i loro canali di distribuzione attraverso siti web di comparazione dei prezzi, i processi di notifica di danni e di gestione dei sinistri sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a 20 o 30 anni fa”.

Secondo la società di consulenza inglese, i premi assicurativi generati dall’insurtech potrebbero raggiungere i 406 miliardi di dollari entro il 2023, contro gli attuali 187 miliardi di dollari. Lo scrive nello studio di recente pubblicazione ‘Insurtech: Cost Savings, Insurer Readiness & Market Forecasts 2018-2023′, focalizzato nelle previsioni per il settore dell’insurtech nei prossimi 5 anni andando a verificare anche nell’ambito di singoli Stati le dinamiche del mercato, i nuovi player, le tecnologie a cui guardare, le strategie delle grandi Compagnie.

Quando si parla di insurtech ci si riferisce a tutto ciò che è innovazione technology driven nell’industria assicurativa, capace di avere impatto sui modelli di business tradizionali e di sfidare un’industria tra le più ricche del pianeta, fino a oggi dominata da colossi e poco digitalizzata. Sharing economy, blockchain, cyber security, Internet of Things, Intelligenza Artificiale sono alcuni dei temi che sfidano le assicurazioni tradizionali e che sono cavalcati dalle startup, rispetto alle quali le Compagnie incumbent hanno oramai assunto un atteggiamento di collaborazione.

Una tecnologia che Juniper Research si aspetta sarà particolarmente dirompente nei prossimi 5 anni è l’Intelligenza Artificiale, che sarà ampiamente sfruttata dalla maggior parte degli assicuratori soprattutto per la gestione dei sinistri.

“L’elaborazione automatizzata dei dati relativi ai sinistri è un guadagno troppo grande perché gli assicuratori possano ignorarlo”, scrive Juniper, prevedendo che “nel ramo danni, malattia, vita e auto, i risparmi annui sui costi supereranno 1, 2 miliardi di dollari entro il 2023, quintuplicandosi rispetto al 2018″.

L’importanza che ha assunto l’intelligenza artificiale per il mondo assicurativo (così come per altre industrie) è diventata piuttosto evidente e foriera di grandi promesse a vantaggio sia dell’utente-cliente che delle Compagnie.

La gestione e liquidazione dei sinistri, uno degli aspetti più critici per l’industria assicurativa fino a oggi, è certamente una delle aree in cui si avvertiranno molti benefici: l’intelligenza artificiale promette di portare rapidità ed efficienza, eliminare le lungaggini burocratiche, garantire certezza. Le interfacce online e i periti liquidatori virtuali renderanno più efficiente la liquidazione e il pagamento dei sinistri a seguito di un incidente, riducendo al contempo il rischio di frode. Un solo esempio fra tanti, quello della startup Lemonade che è riuscita a gestire un claim in 3 secondi.

L’unico aspetto ‘doloroso’ di questa transizione è la perdita di posti di lavoro, McKinsey predice una riduzione dal 70 al 90 percento dello staff dedicato dalle Compagnie alla gestione dei claim. Un cambiamento già cominciato: Fukoku è stata la prima assicurazione al mondo nel 2017 ad avere licenziato pubblicamente 34 dipendenti per sostituirli con un software di intelligenza artificiale.

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