Insurtech, la trasformazione continua (anche in Italia)

Secondo un report di Business Insider gli investimenti tecnologici delle compagnie assicurative a livello mondiale confermano un’accelerazione nella trasformazione dei modelli di business. In questo senso si muove la Open-F@bCall4Ideas di BNPParibasCardif, che è aperta fino al 17 ottobre

10 Ott 2016

L’insurtech continua a crescere. La conferma arriva da un nuovo report di Business Insider che analizza l’impatto delle nuove imprese tecnologiche sulle compagnie assicurative tradizionali, mettendo a fuoco dove queste ultime potranno avere benifici e dove invese sentiranno negativamente l’impatto della trasformazione digitale.

Anche in Italia è sempre più forte la sensibilità delle aziende e del mercato nei confronti dell’insurtech, come conferma l’attività di open innovation di una compagnia come BNP Paribas Cardif, che insieme a InsuranceUp e al Polihub organizza Open-F@b Call4Ideas, che è giunta alla sua terza edizione con una costante crescita numero dei progetti e della loro qualità.

La nuova call di Open-F@b Call4Ideas è aperta fino al 17 ottobre.

L’industria assicurativa vale a livello mondiale 5 trilioni di dollari, si legge nel report di Business Insider, e le compagnie stanno rischiando di perdere una bella fetta di questo mercato, a causa dell’ingresso di nuovi operatori più “digital”, cioè le startup insurtech.

Che si stanno facendo avanti con sempre maggiore determinazione, a giudicare dai numeri, grazie al supporto che stanno ricevendo non solo da fondi di venture capital ma dalle stesse compagnie, che oggi vedono il modello di open innovation (che si concretizza con acquisiszioni, collaborazioni, programmi di accelerazione e call4ideas) come la strada maestra per recuperare velocemente terreno e trasformarsi nelle compagnie assicurative del futuro.

Un aspetto sottolineato anche da BI, per cui le insurtech stanno diventando sopratutto degli “abilitatori” (enabler) poichè spesso sviluppano soluzioni b2b che rendono più efficienti i processi interni delle compagnie (vedi Amodo); o soluzioni che sono rivolte al consumatore finale, per esempio Clark, ma si sostanziano in servizi di brokeraggio, per cui devono basarsi sulla collaborazione con le compagnie tradizionali.

Chi rischia di subire i principali effetti negativi dall’impatto insurtech sarà proprio il mondo dei broker: la tecnologia oggi (intelligenza artificiale, robotica, analytics, ecc) può facilmente replicare e rendere addirittura migliore il servizio del tradizionale consulente assicurativo. Oxbow Partners, società di consulenza del settore assicurativo, dice che il 50 % delle insurtech opera sopratutto nel settore della distribuzione, minacciando il mondo dei broker.

Ma nonostante questo, non è detta l’ultima parola: si tratta piuttosto di una fase evolutiva di questa figura professionale alla quale diverse startup insurtech cominciano a volgere lo sguardo, vedi l’italiana TiAssisto24, poichè secondo anche autorevoli fonti una parte della clientela non vuole comunque rinunciare ad avere un figura “umana” di fiducia come riferimento.

L’insurtech, che ha conosciuto il suo boom 2015, ha fino a questo momento continuato a dimostrare moltissimo dinamismo.

CB Insights dice che in ambito assicurazioni P&C, rispetto al 2015 gli investimenti sarebbero addirittura raddoppiati, come sintetizza questo grafico. (Si tenga presente che l’investimento Zhong An è stato lasciato fuori dal totale perchè troppo elevato).

Tra gli investimenti più elevati Metromile, Trov, Friendsurance, FinanceFox, Samlino.

Una tendenza che sta certamente contagiando anche l’Italia, a giudicare dalla qualità delle prime insurtech emergenti (purtroppo non sono ancora disponibili report degli investimenti), si pensi, per esempio, oltre alla già citata TiAssisto24 a Darwinsurance e Neosurance.

Il benestare, a questo cambio di scenario nel mondo assicurativo, lo ha recentemente dato anche il Presidente ANIA, Maria Bianca Farina, nel corso dell’Insurance Day organizzato da MF a Milano, che ha detto:”Stiamo assistendo ad uno sviluppo delle tecnologie senza precedenti nella storia. E questo fenomeno sta cambiando l’offerta di prodotti assicurativi e i comportamenti di acquisto delle persone, sempre più attive sul web nella ricerca di informazioni. Per quanto riguarda il mercato sta cambiando la competizione tra compagnie, competitor tradizionali e nuovi player tecnologici; il settore, per essere sempre competitivo, è obbligato ad innovare: si impongono nuovi modelli di business e nuovi strumenti”.

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