Nasce la prima assicurazione al mondo dedicata al ride-sharing

In Canada una compagnia assicurativa ha pensato a una polizza specifica per gli autisti part-time del ride-sharing. E spiana la strada al contestato UberX

07 Gen 2016

Aviva Canada è la prima compagnia assicurativa al mondo a proporre una polizza pensata appositamente per i servizi di ride-sharing come Uber. La società lo ha annunciato ieri ufficialmente attraverso un comunicato stampa.

E’ ormai noto che nell’ambito della sharing economy, i servizi come Uber (in particolare UberX che fa leva non su conducenti professionali, ma sulle persone comuni, senza alcuna licenza o permesso che semplicemente possiedono un’auto) o Lyft sono una realtà conclamata e di grande successo, nonostante le battaglie portate avanti dal mondo dei tassisti e le difficoltà anche da parte delle amministrazioni di regolamentare questo nuovo settore. (Si veda sull’argomento gli articoli sulla storia di Uber in Italia su EconomyUp).

Di fronte a questa grandissima diffusione del ride-sharing è la compagnia canadese Aviva a fare da apripista a livello mondiale nella soluzione di un problema di tipo assicurativo che effettivamente il ride-sharing pone. I tassisti professionali infatti, sono tenuti nella gran parte dei Paesi al mondo a sottoscrivere delle assicurazioni “commerciali”, cioè specificamente ritagliate sulla particolare attività professionale. D’altro canto, chi guida la propria autovettura ha una copertura assicurativa personale, che non contempla la copertura se si sta trasportando persone a titolo oneroso. Per chi, fino a oggi, ha effettuato servizi di ride-sharing, il problema è stato risolto (in caso di necessità) in parte da Uber che ai suoi autisti offre una parziale copertura; in parte attraverso il ricorso a soluzioni informali di accomodamento.

Ma è chiaro che aumentando la schiera di persone che effettuano il ride-sharing, che sta diventando per molti una sorta di secondo lavoro, l’esigenza per queste persone di porter svolgere l’attività in maniera più serena e corretta anche nei confronti dei passeggeri è sempre più avvertita.

Nella sola provincia di Toronto, Aviva riporta che esistono oltre 16 mila autisti in ride-sharing.

“Con i servizi di ride-sharing in aumento, i consumatori hanno nuove opzioni di mobilità a loro disposizione, ma vi è una lacuna nella copertura assicurativa che potenzialmente li lascia senza protezione adeguata. Quando i consumatori hanno bisogno di cambiamenti, anche noi dobbiamo evolvere le nostre soluzioni assicurative per rispondere a nuove esigenze,” ha dichiarato Greg Somerville, Presidente e CEO di Aviva Canada. “

Aviva ha creato un prodotto assicurativo ad hoc (per ora destinato solo ai conducenti dell’Ontario, a partire dal mese di febbraio) per il ride-sharing e non c’è dubbio che con ciò si è aperta un nuovo canale di business e che sarà a breve emulata da molte altre compagnie.

La stessa Aviva, ha semplicemente battuto sul tempo la rivale Intact Financial Corp, che lo scorso settembre aveva anticipato che stava lavorando con Uber e le autorità di regolamentazione sui prodotti assicurativi a misura di ride-sharing.

La copertura proteggerà gli autisti del ride-sharing (come quelli di UberX e simili) dal momento in cui cominciano a cercare i passeggeri, quando li vanno a prelevare e fino alla fine della corsa. L’ammissibilità della copertura sarà basata su alcuni criteri di sottoscrizione semplici (ad esempio, massimo di otto passeggeri, con licenza per un minimo di sei anni, nessun altro uso commerciale, ecc.). La copertura sarà disponibile per i conducenti che dedicano fino a 20 ore alla settimana in attività di ride-sharing.

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