Nella smarthome c’è una nuova minaccia per le assicurazioni: le Telco

Secondo un recente report di Strategy Analytics le compagnie telefoniche hanno oltre 60 miliardi di dollari di buone ragioni per entrare nel mercato della casa connessa, sottraendo quote agli altri operatori che forniscono servizi legati alla sicurezza

25 Ott 2016

Tra le le minacce al business delle assicurazioni generato dall’evoluzione tecnologica, non ci sono solo le startup insurtech, i produttori di auto autonome e le grandi tech company, ci sono anche le società di telecomunicazioni.

Gli operatori Telco, che hanno effettuato importanti investimenti nella realizzazione delle reti broadband e ultra-braoadband, cercano sempre nuove strategie per “fare cassa” e devono quindi individuare nuovi servizi da offrire ai propri clienti.

Secondo Strategy Analytics, come riporta CorCom, il mercato delle applicazioni per la Smart e Connected Home potrebbe essere particolarmente rilevante in tal senso offrendo agli operatori la possibilità di sviluppare offerte “5th Play”affiancando tali applicazioni ai servizi voce, connettività dati e contenuti video/musica.

Nel report “Smart Home Market Opportunities for Service Providers, la società di ricerca prevede una crescita a livello globale della spesa di tali servizi che raggiungerà i 130 miliardi di dollari entro il 2020. Di tale cifra oltre il 47%, ovvero più di 60 miliardi di dollari, può essere aggredito dagli operatori Telco.

In particolare, le applicazioni focalizzate sugli aspetti di sicurezza abitativa, possono potenzialmente generare per gli operatori più di 26 miliardi di dollari di revenue a livello globale mentre le applicazioni per il monitoraggio remoto supereranno i 14 miliardi di dollari.

Un mercato, quello della smart home, già ben presidiato da società assicurative, oltre che società energetiche e utilities, fornitori di servizi di sicurezza, imprese manifatturiere, etc.

Le società di telecomunicazioni hanno un asso nella manica rispetto a tutti gli altri da giocare: le telco sono già a casa delle persone e con le persone, e raccolgono quantità impressionanti di dati.

Le telco oggigiorno raccolgono enermi quantità di dati, in sintesi, tutto quello che passa da telefonia, internet, IoT. Le telco sanno dove un individuo si trova, dove vuole andare, cosa gli piace leggere, che tipo di passatempo preferisce, con chi interagisce e cosa compra. KPMG, nel suo The Future of Telco, individua proprio nei dati il vero affare delle telco, società oggi abbastanza in crisi, perchè è sui dati che possono costruire nuovi modelli di business, sia a livello B2B che a livello consumer.

“Così come gli assicuratori possono monitorare le auto, dove vanno i clienti e quanto velocemente stanno guidando per determinare il rischio, le possibilità sono infinite per le società di telecomunicazioni. Potrebbero per esempio raggruppare vacanze, auto e l’assicurazione casa insieme per fornire un’opzione ‘pay as you go’; o offrire un’ assicurazione sulla base della posizione esatta del cliente: ad esempio, se si è in vacanza, allora potrebbe servire non solo l’assicurazione viaggi, ma anche un più alto livello di assicurazione sulla casa, e parallelamente uno più basso per l’ auto.” dice Alex Holt di KPMG. “Queste opportunità sono ancora più grosse nei mercati emergenti. Naturalmente le Telco possono optare anche per la strada più sicura di una partnership con le compagnie esistenti, piuttosto che cercare di costruire una divisione insurance da zero.”

Primi segnali in questa direzione si sono già visti, per esempio nel 2015 Telecom Italia grazie a un accordo con BNP Paribas Cardif ha creato il prodotto TIM Protezione Casa volto a premiare i suoi più fedeli clienti.

In Francia, la scorsa primavera, Orange ha comprato il 65% della divisione bancaria della compagnia di assicurazioni Groupama, con l’idea di sviluppare un nuovo modello di banca, che permetterà a Orange di estendersi nel settore dei servizi bancari.

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