Internet of things: entro il 2020 sarà il target del 25% degli attacchi informatici

Gartner lancia allarme sulla sicurezza in ambito IoT: l’esplodere di queste tecnologie comporta anche un ampliarsi degli obiettivi cui gli attacchi informatici possono indirizzarsi, ma cresce anche la spesa in sicurezza che toccherà gli 840 milioni di dollari nel 2020

04 Mag 2016

Saranno 11,4 miliardi gli smart object connessi entro due anni, e il 25% di essi sarà implicata in attacchi informatici, mentre la spesa delle organizzazioni destinata alla sicurezza in ambito IoT sarà pari al 10%.

A dirlo Gartner che ha anche previsto che il mercato della sicurezza IoT crescerà via via a un ritmo sempre più veloce con il miglioramento delle competenze, dei cambiamenti organizzativi e delle opzioni di servizio più scalabili: la spesa globale per la sicurezza in ambito IoT raggiungerà quota 348 milioni di dollari a fine 2016, segnando solo il 23,7% di crescita rispetto al 2015, per poi passare ai quasi 434 milioni del 2017, ai 547 milioni del 2018 e gli 840 milioni nel 2020.

Fino al 2020, dunque, la crescita della spesa in sicurezza per l’IoT avrà un trend di crescita ma moderato, mentre sarà dopo tale data che si avrà una forte accelerazione.

“Il mercato dei prodotti per la sicurezza IoT – ha sottolineato Ruggero Contu, research director di Gartner – è al momento contenuto, ma crescerà via via che aumenteranno gli utilizzi dei dispositivi intelligenti da parte di consumatori e aziende. La forza fondamentale della IoT in termini di dimensioni e presenza non sarà pienamente realizzata senza servizi di sicurezza Cloud che forniscano un livello accettabile di operations per molte organizzazioni, in un modo economicamente efficace”. Gartner prevede infatti che entro il 2020, almeno la metà di tutte le implementazioni IoT utilizzeranno una qualche forma di servizio di sicurezza basato sul Cloud.

Maggiori dettagli sulla sicurezza in ambito IoT secondo Gartner in questo articolo Digital4.biz

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