Internet Trends, 7 punti su cui riflettere

Il nuovo Report 2015 di Mary Meeker, analista e venture capitalist americana, è giunto alla ventesima edizione. E fotografa l’impatto sul web dei dispositivi mobili e dei nativi digitali.

15 Lug 2015

Il Report su Internet Trends 2015 di Mary Meeker (nota venture capitalist statunitense nonché autorevole analista) è una lettura doverosa per chi si occupa direttamente e indirettamente di internet e nuove tecnologie. L’analista ha realizzato il suo primo report nel 1995 e da allora ha monitorato ogni anno l’andamento di internet e del business digitale. Nel report 2015, una cospicua presentazione di 200 slide, diversi grafici sono dedicati alla rappresentazione dell’evoluzione e al progresso degli ultimi 20 anni, oltre che a tracciare lo scenario delle nuove sfide come i droni o il cibo on-demand, o i nuovi modelli pubblicitari.

Qui di seguito, alcuni punti interessanti del report:

1. la penetrazione di Internet dal 1995 a oggi è passata da zero a 39% (vale a dire che 2,8 miliardi di persone sono oggi connesse) mentre la penetrazione mobile arriva invece al 73%. L’espansione di internet ha rappresentato una grande opportunità di business, infatti la capitalizzazione delle prime 15 “public company internet” è passata dai 17 miliardi di dollari del 1995 ai 2,4 trilioni di dollari di oggi. Nel 1995 la prima della lista era Netscape, oggi è Apple; tra le top 15 tutti colossi USA tranne 4 cinesi: Alibaba, Baiduu, Tencent, JD.com

2. l’impatto di internet è stato fino a ora massimo per il mondo consumer, buono nel business, ma ancora minimo in settori come le amministrazioni, la scuola, la salute, dove rimane molto spazio per la creazione di valore e di business

3. globalmente cresce il numero di utenti internet (+ 8%) e utenti smartphone (+23%), ma con ritmi più lenti rispetto al passato; se si prendono in esame mercati come India, Brasile e Cina i dati cambiano, in questi mercati ci sono maggiori opportunità anche per il business e le startup

4. la modalità di utilizzo di internet sta cambiando: ora si spende più tempo su dispositivi mobili, piuttosto che sul computer; si preferiscono brevi e frequenti sessioni, rispetto a quelle lunghe e questo comportamento produrrà effetti nel mondo della produzione di contenuti e della pubblicità. I contenuti video diventano sempre più importanti per l’advertising e cambiano formato, ottimizzandosi per la visione da mobile, diventando verticali e piuttosto brevi

5. i “buy button”, piccoli bottoncini con la scritta “buy” che permettono l’acquisto direttamente all’interno di piattaforme come Facebook, Google e Twitter, sono la prossima frontiera dell’ecommerce

6. i contenuti user generated stanno crescendo enormemente, attraverso piattaforme come Pinterest, Instagram, Twitch, Wattpad e il più recente fenomeno Snapchat. I più giovani (12-24) prediligono i visual social media, cioè si esprimono prevalentemente con contenuti visuali piuttosto che scritti e, conseguentemente sono più presenti su Instagram che Facebook, su Snapchat piuttosto che Twitter

7. i millenials (anche detti nativi digitali) hanno ormai raggiunto l’età per entrare nel mondo del lavoro e il loro approccio è molto diverso: prediligono orari e modalità di lavoro flessibili, premi “cash”, anche se apprezzano formazione e possibilità di carriera. Tra i millenials tantissimi svolgono un secondo lavoro nei servizi on-demand, come Uber o Airbnb.

Per approfondire il report, non resta che tuffarsi nella presentazione.

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