L’abc dell’insurtech, le parole dell’innovazione nelle assicurazioni

Intelligenza artificiale, blockchain, Internet of Things, big data, sharing economy e non solo. Le tecnologie digitali spingono l’innovazione dell’industria assicurativa. Ecco una prima guida per orientarsi nella trasformazione appena cominciata

24 Mar 2017

L’industria assicurativa vive un momento di transizione, quello che oggi chiamiamo “insurtech” riferendoci a tutto ciò che è innovazione technology driven nell’industria assicurativa, andrà a coprire in maniera sempre più pervasiva l’intero comparto e renderà obsoleta anche le stessa differenza terminologica tra assicurazioni e insurtech.

Qui di seguito, il nostro glossario minimo (una pagina che aggiorneremo periodicamente) per illustrare in modo sintetico e semplice quali tecnologie e quali nuovi modelli economici (e sociali) stanno generando il maggiore impatto nell’industria assicurativa, innovandola, a volte anche con modalità disruptive, per renderla più coerente con i nuovi bisogni e le esigenze della contemporaneità.

a – artificial intelligence

L’Intelligenza Artificiale è definibile come la capacità di un computer di svolgere funzioni e ragionamenti tipici della mente umana. L’intelligenza artificiale è una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi, che manifesta aspetti teorici e pratici oltre che etici. Nel suo aspetto puramente informatico, essa comprende la teoria e le tecniche per lo sviluppo di algoritmi che consentano alle macchine (tipicamente ai calcolatori) di mostrare un’abilità e/o attività intelligente, almeno in domini specifici. Le attività e le capacità dell’Intelligenza Artificiale comprendono l’apprendimento automatico (o machine learning), la pianificazione (o planning); la cooperazione tra agenti intelligenti, sia software sia hardware (robot); la comprensione e l’elaborazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing); la simulazione della visione e dell’interpretazione di immagini, come nel caso dell’OCR o del riconoscimento facciale.

L’Intelligenza artificiale è la tecnologia più importante oggi per il mondo delle assicurazioni, in quanto è quella fondante e abilitante una serie di altre tecnologie, come la driverless car, i robo-advisor, le chatbot, i motori di ricerca, analytics, ecc.

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b – blockchain

La blockchain è in prima battuta un protocollo di comunicazione, che identifica una tecnologia basata sulla logica del database distribuito, cioè un database in cui i dati non sono memorizzati su un solo computer ma su più macchine collegate tra loro, chiamate nodi.

La blockchain è una catena di dati fatta di pacchetti che memorizzano blocchi di transazioni valide recenti correlate da un marcatore temporale (timestamp). Ogni blocco include l’hash (una funzione algoritmica informatica non invertibile che mappa una stringa di lunghezza arbitraria in una stringa di lunghezza predefinita) del blocco precedente, collegando i blocchi insieme. I blocchi collegati formano una catena, con ogni blocco addizionale che rinforza quelli precedenti.

La blockchain è anche un registro pubblico e condiviso costituito da una serie di client. E’ organizzata per aggiornarsi automaticamente su ciascuno dei client che partecipano al network. Ogni operazione effettuata deve essere confermata automaticamente da tutti i singoli nodi attraverso software di crittografia, che verificano un pacchetto di dati definiti a chiave privata o seme, che viene utilizzato per firmare le transazioni. Garantendo l’identità digitale di chi le ha autorizzate.

Per approfondire la tecnologia leggi l’articolo “Blockchain: cos’è, come funziona e gli ambiti applicativi in Italia” .

ll potere della blockchain risiede nella sua capacità di alimentare nuove modalità di transazioni finanziarie, migliorare i processi di assicurazione esistenti, e tenere traccia dei documenti. Le valute digitali basate su Blockchain possono supportare molti nuovi modelli assicurativi, in particolare le micro assicurazioni e il P2P. Molte delle applicazioni Blockchain potrebbero essere raggruppate in una nuova categoria di “smart contracts” cioè contratti intelligenti: in termini semplici, questi contratti sarebbero software sviluppato ed eseguito all’interno di un sistema Blockchain. Dal momento che questa tecnologia è inviolabile (e senza intervento umano), possiamo cominciare a sviluppare e automatizzare le applicazioni che coinvolgono molteplici attori in cui la fiducia è una preoccupazione.

La tecnologia Blockchain ha il potere di far fare alle assicurazioni un salto in una nuova era, a partire proprio dai nuovi modelli delle micro assicurazioni, del P2P, delle assicurazioni parametriche, che nell’articolo sono descritte specificamente portando anche degli esempi concreti.

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c- customer experience

Con i termini customer experience (esperienza del cliente) ci si riferisce a quel complesso di elementi che rappresentano, in positivo o negativo, la relazione tra un cliente e un brand, o un prodotto, o un servizio. Si fa quindi riferimento sia alla relazione emotiva che si crea con un’azienda (nel caso delle assicurazioni è in particolare la relazione di fiducia) ma anche all’esperienza più pratica, fisica, il cosiddetto “customer journey” che il cliente affronta in diversi momenti di interazione con una società. Nel caso delle assicurazioni, il journey del cliente può iniziare oggi dal web, da un’app, ma anche da un broker ed abbracciare i diversi momenti fino ad arrivare alla richiesta di un risarcimento.

Nelle assicurazioni di oggi, che sempre di più mettono il cliente al centro, la customer experience è ovviamente fondamentale, è il tema di riferimento continuo che spinge verso la digitalizzazione e la sperimentazione di nuove tecnologie (come l’intelligenza artificiale o la blockchain) e nuovi modelli di business (vedi per esempio, le micro-assicurazioni, i cat-bond, le assicurazioni p2p).

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d – data

Quando si parla di big data si fa riferimento a un patrimonio informativo di elevato volume, grande velocità e varietà, che richiede forme innovative ed efficienti di interpretazioni di dati per poter dare un valido contributo ai processi decisionali e all’automazione dei processi.

Il termine è alla ribalta da qualche anno poiché l’aumento della digitalizzazione accresce in modo esponenziale la creazione di dati e nei prossimi anni l’internet of things spingerà ulteriormente in questa direzione.

I dati rappresentano una grandissima fonte di informazioni e quindi una grande opportunità per tutte le aziende e la società nel suo insieme, solo quando attraverso intelligenza artificiale e analytics ad essi si da senso, trasformando le informazioni in effettiva conoscenza e valore.

Per le assicurazioni, che da sempre si fondano sull’uso di dati, la marcia in più oggi è rappresentata dagli advanced analytics e dal data driven management, fondamentali per promuovere sempre più modelli di “preventive insurance”.

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e – economia della condivisione (sharing economy)

La sharing economy, o economia della condivisione ( pratica di scambio e condivisione di beni materiali, servizi, conoscenze oggi in pieno boom perché abilitata dalle piattaforme tecnologiche) .è tra i fattori di cambiamento che stanno rivelando maggiore impatto nel settore assicurativo, ponendosi attualmente come una vera e propria sfida, in quanto l’intera catena del valore delle compagnie è minacciata dai nuovi modelli di business legati all’economia della condivisione e alla digitalizzazione. Prodotti, marketing, distribuzione, prezzi si trasformano.

Il circuito virtuoso tra assicurazione e sharing economy è appena cominciato, e la crescita delle “peer-to-peer insurance” ne rappresenta una manifestazione.

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h – hackers

Con l’aumentare della digitalizzazione, dell’IoT, dell’industria 4.0, la sicurezza informatica è sempre più a rischio. Il tema della cyber security interessa le assicurazioni sotto un duplice aspetto: il primo, come qualsiasi altra azienda possono essere bersaglio di attacchi hacker, data l’immensa quantità di dati che immagazzinano; il secondo, come opportunità di business. Le polizze cyber risk saranno uno dei trend dei prossimi anni.

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i – Internet of Things (IoT)

L’Internet of Things (IoT), o Internet delle Cose, è un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. Attraverso chip e sensori inseriti al loro interno, gli oggetti sono in grado di interagire tra loro e con la realtà circostante. Così il mondo fisico può essere (quasi) interamente digitalizzato, monitorato e in molti casi virtualizzato. Banalizzando, grazie all’Iot la nostra auto si guiderà da sola, potremo tenere sotto controllo la salute attraverso gli smartwatch allacciati al polso e saremo avvisati quando si libera un parcheggio.

L’Internet of Things rappresenta uno tra i contesti tecnologici più innovativi, strettamente legato ad altre tencologie come l’intelligenza artificiale e i big data analytics, ed anche le stime più conservative prevedono tassi di crescita annui a doppia cifra. Si prevede infatti che nel 2020 i dispositivi connessi ad internet supereranno i 20 miliardi di unità per una spesa complessiva, solo per hardware, di oltre 3.000 miliardi di dollari con un CAGR del 34% in unità e del 21% in valore rispetto al 2015.

Per il mondo assicurativo è una grande opportunità in quanto abilita nuovi modelli di business (anche in ottica di preventive insurance) e apre uno scenario di nuovi possibili servizi che potranno essere offerti anche a costi più bassi, sopratutto nei settori della salute e della smart home.

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m – mobile

La tecnologia mobile (che comprende smartphone, tablet e applicazioni) ha avuto un enorme impatto negli ultimi anni nella vita delle persone e delle aziende. Probabilmente, le assicurazioni sono state tra le ultime industrie ad aver maturato la consapevolezza dell’importanza dei dispositivi mobili per relazionarsi con il cliente, ma nell’insurtech c’è il cambio di rotta.

Essere non solo su mobile, ma mobile first è il punto di partenza nel business di molte startup insurtech che hanno puntato tutto sullo sviluppo di una value proposition che inizia e finisce attraverso un’applicazione del telefonino, dall’acquisto della polizza, alla sua gestione, al claim.

E’ una questione di customer experience, di attenzione alle generazioni più giovani che preferisco la mobilità, ma anche di nuovi modelli di polizze, per esempio quelle on-demand. Lo scenario mobile sta rapidamente evolvendo.

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p – peer-to-peer

Il modello di servizio p2p – peer-to-peer, da pari a pari – è arrivato nel mondo bancario prima che nelle assicurazioni, con i sistemi di social lending che oggi fanno tremare le banche.

Ora si affacciano nel mondo assicurativo, legandosi strettamente con la cultura della sharing economy. In verità, il concetto di assicurazione peer-to-peer è molto vicino a quello spirito mutualistico per il quale tutte le assicurazioni sono nate. Le piattaforme tecnologiche odierne hanno però offerto uno strumento che permette di creare network, fare transazioni finanziarie, semplificare e rendere più trasparenti i processi, con evidenti vantaggi nella riduzione dei costi. La polizza peer-to-peer, abilitata dalla tecnologia digitale, rende possibile un ritorno alle origini, in alcuni casi assumendo forme radicali, vale a dire sostituendosi (e minacciando) le compagnie tradizionali; in altri, collaborando con le compagnie tradizionali, divenendo una sorta di intermediario delle stesse.

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s – self driving car

La self-driving car, detta anche driverless car, robotic car, autonomous car e, in italiano, auto a guida autonoma, diventa realtà grazie alla convergenza di diverse tecnologie software e hardware, che vanno dallo sviluppo mirabolante dell’intelligenza artificiale, fino a quello della sensoristica.

Il tema è davvero dominante sulla scena industriale e tecnologica mondiale: attesa con trepidazione piuttosto che con ansia, sconvolgerà la mobilità umana e metterà a dura prova diversi altri settori, in particolare le amministrazioni pubbliche che sono chiamate a ipotizzate nuove regolamentazioni, per una circolazione diversa, per un uso diverso delle vie di comunicazione, per determinare anche i livelli di responsabilità civile di questi veicoli; e il settore assicurativo, per il quale l’ambito “polizze auto” è stato fino a oggi tra i rami di business più reddittizi.

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