FacilityLive, la tecnologia italiana che sfida Google

Secondo l’ufficio brevetti statunitense è un motore di ricerca migliore di quello di Mountain View. Per il momento è disponibile solo per il mercato aziendale e ha tutte le caratteristiche per essere dirompente

20 Nov 2015

Supponiamo di entrare dal lattaio, chiedere mezzo litro di latte e ricevere in cambio una scatola che contiene mezzo litro di latte, un pacchetto di cioccolatini al latte, mezzo chilo di farina, del latte in polvere, 500 grammi di pane, nella quale dobbiamo trovare noi l’esatto prodotto che vogliamo.

E’ un pò quello che succede quando cerchiamo qualcosa sul web: inseriamo una parola chiave su un motore di ricerca e poi dobbiamo scegliere, tra pagine di risultati, quello che corrisponde alle nostre aspettative.

Questa è la tecnologia per la “search” utilizzata fino a oggi: migliora costantemente, ma ciò che otteniamo è lungi dall’essere preciso; si avvicina con maggiore o minore approsimazione, ma in definitiva ci offre sotto forma di liste e pagine una scrematura di quanto il web contiene e in cui dobbiamo ancora cercare.

Così Giampiero Lotito, co-fondatore di FacilityLive, spiega i motori di ricerca e perchè la sua creatura, invece è migliore. Un motore più preciso, superiore nella qualità della ricerca. Che restituisce risultati precisi, in una pagina.

FacilityLive, potrebbe essere the next big thing, per dirla in americanese.

Può suonare esagerato, ma le premesse ci sono: la startup ha già ricevuto uno dei più grossi investimenti in capitale di rischio mai visti in Italia (10 milioni); è la prima società non UK ad essere ammessa al London Stock Exchange Elite Program; è stato Gartner Cool Vendor 2014 e con la multinazionale della consulenza ha ora rapporto di collaborazione intenso; hanno ottenuto il brevetto in 44 Paesi, compresi UE e US; collabora con aziende come Vodafone o Accenture.

Una startup da Silicon Valley, insomma, ma che nasce da founder italiani (Giampiero Lotito, data scientist, e Mariuccia Teroni, background in tecnologie di publishing e trattamento delle informazioni)) e ha attualmente un team di oltre 40 persone basato al Polo Tecnologico di Pavia.

Come può essere FacilityLive un motore migliore di Google? Grazie all’uso di semantica, big data e un approccio human-like. La tecnologia di FacilityLive prima di tutto analizza e gestisce le informazioni, pescandole da svariate fonti e strutturandole; poi realizza tra le informazioni strutturate la ricerca; infine semplifica la forma in cui le informazioni vengono fornite all’utente.

Secondo il fondatore della società, intervenuto il mese scorso anche al workshop Internet of Things e Big Data: quale impatto sul settore assicurativo, promosso da Bnp Paribas Cardif le tecnologie di ricerca tradizionali “full text” non sono più in grado di soddisfare la crescente domanda di maggiori richieste di ricerca complesse. Sono tecnologie vecchie di 20 anni, ormai. E nello scenario attuale che vede l’esplosione dei dati digitali, dei Big Data, dei social media e di Internet of Everything, sono evidenti i limiti delle tecnologie di ricerca che abbiamo usato finora.

FacilityLive cerca di superare le tecnologie esistenti offrendo un nuovo paradigma di ricerca, che comprende la struttura, il significato e il contesto di informazione (semantica), e utilizza tale comprensione per fornire risultati di ricerca incredibilmente precisi e contestualmente ricchi.

Attualmente FacilityLive è una piattaforma B2B, cioè destinata solamente al mondo aziendale e alle pubbliche amministrazioni e non all’utente finale, dobbiamo ancora aspettare per utilizzarlo nelle nostre quotidiane ricerche.

Nel video qui di seguito FacilityLive spiegata dal suo fondatore.

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