Queste 7 startup insurtech puntano tutto sulla customer experience

L’attenzione all’esperienza del cliente guida il modello di business di gran parte delle startup insurtech che si rivolgono al consumatore finale. Ecco una selezione di 7 società da tenere d’occhio, tra cui due italiane

02 Set 2016

Per una compagnia assicurativa la relazione di fiducia con i propri clienti è un pilastro fondamentale nella costruzione del business da sempre. Ma nell’era digitale, che fino a oggi tutte le grandi aziende e organizzazioni (comprese le assicurazioni) hanno interpretato pigramente, perdendo il passo rispetto all’evoluzione tecnologica e alle esigenze dei consumatori, anche il concetto di fiducia deve essere ridefinito. Nello spazio digitale lasciato aperto dalle grandi, tradizionali compagnie è esploso negli ultimi due anni il fenomeno delle startup insurtech, che nella maggior parte dei casi si pongono proprio l’obiettivo di tradurre digitalmente la relazione con il cliente, costruendo soluzioni che favoriscano un positivo customer journey e un rapporto di fiducia.

Ecco una lista di 7 startup insurtech (certamente non easustiva) che stanno appunto puntando tutto sulla customer experience.

Clark

Clark è stato il primo broker assicurativo digitale della Germania. La startup vende prodotti assicurativi di oltre 160 compagnie e aiuta i clienti a trovare il miglior affare grazie al suo robo-advisor, una sofisticata tecnologia di intelligenza artificiale.

Sicuramente è una delle più interessanti realtà del panorama insurtech in Europa, e recentemente ha ottenuto un investimento da 13,2 milioni di dollari che le permetteranno di sviluppare ulteriormente la tecnologia e ampliare il team.

“La gente è abituata ai servizi mobili come Facebook, WhatsApp e Mobile Banking. – ha riferito Christopher Oster, co-fondatore e CEO della startup che ha sede a Berlino, in un’intervista rilasciata a Finsmes. – C’è un sacco di spazio per migliorare l’esperienza del cliente. Il settore assicurativo ha registrato un po’ di ritardo rispetto al settore bancario, il 50% dei conti bancari sono accessibili on-line, ma non vi è alcun motivo per cui la gestione delle assicurazioni on-line non debba raggiungere un livello simile”.

Trov

Startup californiana fondata nel 2012, ha recentemente raccolto oltre 25 milioni di dollari nel suo quinto round di fundraising, raggiungendo una raccolta complessiva di oltre 46 milioni da 6 fondi di venture capital US ed europei. E non è ancora commercialmente disponibile. Grazie all’utilizzo di una forte tecnologia propone polizze on-demand, per salvaguardare i propri beni (computer, smartphone, tv, biciclette, strumenti musicali, equipaggiamento sportivo). Polizze che possono essere “accese o spente” con un paio di passaggi sul telefonino al momento della necessità. I reclami stessi possono essere gestiti nello stesso modo: addirittura con una chat in real time.

League

Via le cartacce. Via le polizze standard. Avanti tutta con la trasformazione digitale e una nuova customer experience. League Inc., startup insurance tech canadese, recentemente protagonista di un’operazione d’investimento che ha portato nelle sue casse 25 milioni di dollari, ha come tutte le startup la missione di rivoluzionare il proprio settore di riferimento.

“Abbiamo creato League per trasformare l’esperienza delle persone in ambito sanitario, e lo vogliamo fare ridefinendo le assicurazioni santarie con una piattaforma digitale che mette al centro il consumatore prima di tutto, ma abbattendo i costi per i datori di lavoro con i pagamenti digitali – afferma Michael Serbinis, co-founder e Ceo.

TiAssisto24

Italiana, partecipata da ​LVenture Group e FIRA spa -Starthope, ha lanciato le aste dei preventivi RC Auto, un modello innovativo di distribuzione delle polizze che unisce la rapidità e la facilità delle vendite online alla sicurezza e al contatto umano dell’assicurazione acquistata in agenzia. Interpreta la customer experience a suo modo, stravolgendo il modello di discovery e acquisto delle polizze online con le aste, ma senza dimenticare l’esigenza di contatto con l’agente che molti clienti ancora cercano.

Michele Romagnoli, CEO di tiassisto24, dice che “nonostante i cambiamenti e le evoluzioni della tecnologia, un segmento di clienti continuerà comunque a preferire i canali tradizionali, quali agenti locali e broker che sono apprezzati per la loro accessibilità, l’attenzione personale al cliente e le loro competenze“.

Zhong An

La società cinese, chiamarla startup potrebbe sembrare riduttivo, è tra le insuretech emergenti nell’area asiatica, nata nel 2013 come prima assicurazione online – only, cioè caratterizzata dalla vendita di polizze esclusivamente via web. Lo scorso anno ha ottenuto investimenti per oltre 900 milioni di dollari con una valutazione oltre 8 miliardi. Il suo segreto?

E’ riuscita a sviluppare una quantità eccezionale di prodotti assicurativi, sia per le aziende che per gli individui, assicurando beni tradizionali ma anche nuovi rischi legati a internet; gestendo via web tutto il processo dall’acquisto ai claim in maniera semplice e veloce.

Darwinsurance

Italiana e con modello peer-to-peer, Darwinsurance vuole rendere l’assicurazione più trasparente, social ed economica; educare le persone alla funzione sociale delle assicurazioni; fare leva sui modelli di business (e di costruzione del prodotto) della sharing economy per garantire agli utenti un servizio migliore, un’esperienza migliore, a un costo inferiore.

“DarWinsurance nasce dalla nostra esperienza di lavoro nel mercato assicurativo italiano, nel quale sappiamo esserci ampie aree di miglioramento ad esempio nella customer experience e nella trasparenza dell’underwriting e del pricing. Il nostro modello è stato progettato ed implementato in tutte le sue componenti, dall’operatività, ai prodotti, al design, basandoci sulle specificità del mercato Italiano – ha dichiarato a InsuranceUp Yuri Poletto, co-fondatore e Ceo.

Lemonade

Startup della scena tech newyorkese, sta destando grande attenzione da parte di venture capitalist (ha già raccolto 13 milioni di dollari e non è ancora sul mercato). Non è ancora operativa e pertanto non è del tutto svelato il suo modello di business, ma possiamo considerarli come il Facebook delle assicurazioni, sulla base di quanto uno dei suoi founder, Daniel Schreiber, ha affermato.

“Trapiantare il DNA da Facebook nelle assicurazioni potrebbe essere una grande trasformazione. Un’assicurazione costruita sul paradigma delle reti sociali unirebbe la vera affinità con un’accessibilità universale. Si manterrebbe la promessa di un’assicurazione che è di gran lunga meno conflittuale, meno costosa e meno burocratica.”

La customer experience è anche il tema della nuova Open-F@b Call4Ideas2016 di BNP Paribas Cardif e InsuranceUp

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